Il nostro cuore è unico, insostituibile motore di vita ma anche fonte di disfunzioni e patologie che la scienza è quotidianamente impegnata ad affrontare. Per questo bisogna ascoltarlo, tutelarlo, curarlo, ricorrendo alle migliori competenze mediche e alle tecnologie più evolute che la medicina moderna mette oggi a disposizione.
Se ne parlerà venerdì 29 settembre, presso la Poliambulanza di Brescia, nel corso del convegno “Il Nostro Cuore è unico – L’arte della Cura tra tecnologia e umanizzazione”, promosso in occasione della Giornata Mondiale del Cuore.
Fondazione Poliambulanza è un ospedale multispecialistico privato no profit, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, autorevole centro di riferimento nell’area cardiovascolare, oncologica e ortopedica. Terzo Pronto Soccorso lombardo per numero di accessi per complessità di casi. Basti ricordare che in Poliambulanza vengono effettuati, ogni anno, 30.000 ricoveri, 450.000 accessi per attività ambulatoriale e nascono circa 2.700 bambini.
Al convegno-tavola-rotonda, in collaborazione con Boston Scientific e aperto dal Presidente della Fondazione Poliambulanza Mario Taccolini, porteranno la propria testimonianza l’artista italo-argentino Raul Gabriel; Domenico Pecora, Responsabile Unità specialistica di elettrofisiologia di Poliambulanza; Laura Gillio Meina, Interventional Cardiology and Structural Heart Business Unit Director Southern Europe di Boston Scientific e Vice President di Confindustria Dispositivi Medici; Giulia Levrero di Aisc-Associazione Italiana Scompenso Cardiaco; Roberto Mazza in rappresentanza dell’Associazione Salute Donna. La tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore, Barbara Gobbi, consentirà di approfondire temi di grande attualità in materia di cardiologia, quali le soluzioni terapeutiche più efficaci e meno invasive, il ruolo strategico del cardiologo – elettrofisiologo, chiamato ogni giorno a confrontarsi con le patologie e le cure ma, ugualmente, con le aspettative dei pazienti e la necessità di umanizzare sempre più la relazione fra ospedale-medico-paziente. Le Associazioni di pazienti AISC (Associazione Italiana Scompenso Cardiaco) e Salute Donna ricorderanno, con i loro interventi, le esigenze di chi soffre di scompenso cardiaco (oltre 1 milione di persone in Italia), la preziosa figura del caregiver, così come i programmi di screening e prevenzione cardiaca destinati, in particolare, alle pazienti oncologiche.